Lo spazio di Atena contro il femminicidio

Lo spazio di Atenaa cura della redazione; foto di Beatrice Orsini In occasione della giornata internazionale contro il femminicidio dello scorso 25 novembre Lo spazio di Atena non poteva non far sentire la sua voce. L’assassinio morale, prima ancora che fisico, della donna e delle sue espressioni, è ancora una realtà atroce di fronte alla…

Serenella Menichetti – “Lentamente”

Nella conduzione della nostra vita quotidiana, e in tutti i campi dell’umano agire, siamo dominati, noi individui, dal cosiddetto Leviatano della fretta divoratrice, che del fattore tempo fa un consumo ossessivo, al punto che difficilmente ci si rende conto del fenomeno. Ormai è un imperativo categorico, uno stile di vita che si riflette nell’andamento di ogni società ‘civile’. Tutto è soggetto all’ultrarapido, all’efficienza connessa al ritmo accelerato, all’impazienza, all’intolleranza verso quanto rallenta e quindi ‘intralcia’, crea ansia e persino ingenera senso di colpa. Il ritmo febbrile della nostra esistenza ci logora, dà la stura a complessi che danneggiano la nostra natura psichica; il valore del tempo è frainteso, sconvolto, calpestato, corrotto. Il tempo è un bene che non sappiamo –non riusciamo più– ad amministrare. Sicché diventano mète rare e rarefatte il riposo, la meditazione, la contemplazione, l’interiore raccoglimento, ‘Moment der Besinnung’, attraverso una placida passeggiata, la visita ad un museo d’arte, la lettura, l’intrattenimento nel piacere di una conversazione, i rituali sociali del pasto e del culto religioso, l’atteggiamento di sintonia con la bellezza e i prodigi della Natura, il rilassamento e la soddisfazione forniti dall’amicizia, dagli affetti, dall’assecondamento delle proprie passioni, propensioni, attitudini.

Terra e sangue di Miriam Reyes

“Feroce” e “crudo” sono gli aggettivi che per primi mi vengono in mente per descrivere il linguaggio poetico della Reyes, che non indugia mai in una mitigazione dell’esperienza attraverso l’uso di una parola assolvitrice o riparatoria.

La parola da casa con Armando Saveriano

Nel secondo ciclo di appuntamenti con “La parola da casa”, la trasmissione nata per diffondere la poesia ai tempi del coronavirus continua la propria attività su Facebook e YouTube. In questa puntata Federico Preziosi e Giuseppe Cerbino ospitano Armando Saveriano, autore di “Lomografia punto 6”, Per Versi Editori.

Canto senza voce di Claudia Ruggeri

Claudia è una giovane donna del Sud che ci ha regalato, nella sua brevissima vita, materiale letterario di pregio. La sua sofferenza e la sua malattia non le hanno impedito di lasciare un segno indelebile nel nostro tempo.

La parola da casa con Ferdinando Tricarico

Nel secondo ciclo di appuntamenti con “La parola da casa”, la trasmissione nata per diffondere la poesia ai tempi del coronavirus continua la propria attività su Facebook e YouTube. In questa puntata Federico Preziosi e Giuseppe Cerbino ospitano Ferdinando Tricarico, autore di “Grand Tour. Passeggiate italiane”, Editrice Zona.

Poesie di Franca Mancinelli

È, quella della Mancinelli, una poesia del ritorno in sé. Frantumi di vita quotidiana sono attraversati da illuminazioni, quasi epifanie, di luci che emergono solo nel momento del confronto e dell’accoglienza del baratro.

Stefano Giorgio Ricci, “Pareidolia”

Ricci ci fa già capire che la lettura delle sue parole sarà un po’ come immergersi in un vasto mondo terraqueo e inesplorato dove la parola si fa plancton e nutrimento ma solo alle condizioni che noi lettori saremo capaci di svestirci dalle sovrastrutture che l’esistenza ci calza a difesa del vivere. Ricci ci chiede di fare uno sforzo e toglierci la benda degli anni che hanno operato sui nostri pensieri in maniera un po’ goffa, ottenebrando i nostri sensi e le nostre percezioni primarie. Ecco le sue parole i suoi componimenti ci chiedono di disfarci di ciò e lasciarci trasportare dalle emozioni vere.

Anatomie della luce di Mariasole Ariot

Lo spazio di Atenadi Lucia Triolo Mariasole Ariot – Antomie della luce, Nino Aragno Editore Solo a sfiorare con gli occhi il testo di Mariasole Ariot, si fa prepotente la voglia di lasciare a lei le prime parole di  presentazione: «Abbiamo spalancato un buio nella notte: è un paesaggio di riflesso in riflesso l’occhio preme…