Corrado Alvaro

«La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente è inutile»

Vicente Gerbasi

«La poesia inizia quando uno comincia a vedere il mondo»

Manifesto

E’ la metamorfosi la dea a cui non si oppone rifiuto
Quando lei invade si diventa grembo si diventa
fiocina onda sole del pensiero emeràlopo cartiglio
algebrico cirrostrato sinossi particolare nascosto
cisti effemeride corbezzolo stucchevole flauto
melodioso raggiro audace partita persa malizia
ubriaca inguine profittatore liquirizia sulla punta
d’un giunco itterizia nel cuore sporco truculento
Io voglio il cambiamento Lo temo Mi darà accelerazione
collisione Mi farà Morto Una volta spezzati i tentacoli
della vecchiaia abominevole stroncherò l’oscenità della
giovinezza fauno maligno nella mente in terzetà oh
faustiana favilla spola fra illusione e spellante risveglio
Sederò l’inguine mescolerò le voglie alle caviglie affondate
nei deserti di Marte Madredea che mi figlia Ancestrale
è il suo futuro Io non le credo Io ci spero
Mi rammaricherò di non averla incontrata
Proverò sollievo se non avrà sfiorato il mio fradicio tetto
di fango Striscerò mendicando il suo guano
Implorerò di non giacermi più con ciò che sono Stenterò
io stenterò a riconoscere il divampare dell’inumano le reti
di sapienza l’usura della grazia l’indocilità della colpa
Acre diverrà il mio passo e fallace Non servirà
serbare o sperperare l’ubiquità di Mercurio la barba
di Prometeo la saliva di Einstein le mutande di M Orfeo
Trasmigrerò in eterno rimpiangendo la possibilità
di non rimpiangere il rimpianto
Ecco il Nulla Ecco il Tuono Dio assorto ficca la spada
nel cappio Veste d’argilla Ha viscere di poesia
Bugiarda dea marezzata di Verità