In punto di lucida follia
mentre stringo tra le mani
uno scheletrico io
e scarico una lacrima in latrina
riesco a dire esattamente
ciò che penso
inconcepibile come una gaffe
In punto di lucida follia
mentre stringo tra le mani
uno scheletrico io
e scarico una lacrima in latrina
riesco a dire esattamente
ciò che penso
inconcepibile come una gaffe
La verità è che la vita nelle sue manifestazioni si ripete, variando solo le occasioni e allora, caro poeta, non è vero che non hai imparato nulla
Immagini rilevate e significative del disagio esistenziale di chi si sente avulso da una realtà in cui credeva.
Ora,
giunti davanti al muretto, si proponeva il dilemma:
“giungeremo al mare?”
Salvare i teli dalla ruggine era missione e
ammissione al gruppo dei prescelti.
Le onde, il vento, i corpi canonizzati
nel porgersi all’usura degli elementi.
Ed è grazioso
il muretto in pietra nuda
senza malta ne intonaci
una rete di varchi lo tiene unito.
La lucertola passa agevolmente dall’altra parte
ammissione nel gruppo dei prescelti.
Ogni telo
si prepara a lussuria di sale
Il messaggio prende forza dalla bellezza delicata delle immagini, dalla efficacia di espressioni che, opponendosi in termini ossimorici, (“l’alta fedeltà tradisce”) danno con sintesi visiva la resa immediata dell’intento poetico.
Aspettando che il mattino perda la sciarpa
i passi di lato consumano muri di anni
.
Io ti incontravo, io ti credevo
dove la nebbia era uno di noi
Uno di ognuno.
La casa in Via Tripoli
aveva stanze in attesa di luce
e un lume noi lo portammo
che si sciogliesse nelle nostre mani
La cera brucia
una cosa che si sa per sentito dire
E le dita, tutte, sapevano:
potevano diminuire, divennero rami.
Al cielo giunse l’unghia
di gemme implacabili.
Del resto, è ancora fedele:
alla ruota panoramica ci arrivammo
seguendo il difetto delle impronte di una gazza.
Ladra, lo era a suo modo.
Prima di un haiku ben fatto
5 sillabe e poi sette.
Prendo un the in tazza grande.
Le diciasette sillabe
non hanno fretta.
Punto. Calcola il restante assente
Ero così felice di avere smesso
la carne desidera il veleno
pretende il dolore
e chissà perché
… forse devo smettere solo di cercarmi.
Così fuori ritmo cerco la strada per strada
senza pensare
mi perdo poi mi ricerco.
Ora posso risponderti
La poesia arriva al cuore e al corpo indistintamente. Consola le afflizioni interne e, di conseguenza le loro manifestazioni esterne.
Il messaggio ci arriva oltre la metafora: nell’annullamento dell’io si trova la dissoluzione della esistenza; nel sapere uscire da un coinvolgimento che stritola, c’è la svolta per continuare a vivere.
Una lirica di questo taglio non suscita solo ammirazione per la profonda coesione di parola musica immagini tono generale, tipica di un poeta di alto volo, ma implica una riflessione più generale.
Il circo era vuoto e disadorno
mentre io faticavo le prove
di uno spettacolo da venire.
Quel giorno sembrava non arrivare mai.