Dal giardino di aranci e di fichi proviene una nuova canzone
io ascolto il suono del rabab dal mite silenzio del vicolo, le mani sul viso
il letto sfatto, il lino bagnato del tuo accappatoio
e quel profumo di olio di mandorle e burri che promette svogliati miracoli
in questo pigro pomeriggio di carezze
di aspre parole, di poche vocali…