A CURA DI ANGELO CURCIO E SILVANA PASANISI

I riflessi che sciàmano a valle
portano i miei passi di bambino
ancora oggi dalla sorgente
sgorgano negli incerti giorni
e tu piccolo mio tentenni
incespichi e piangi sulle orme
di un tempo spensierato e caro
da tesa alle grotte
un fluire d’acqua e vita
i tuoi occhi cercano i miei gamberi
le mie gambe mostrano alle tue
i sentieri nascosti le case le piante
il tuo rosso vivido naviga
sui riflessi bianchi e grigi
scintillanti del mio tempo che passa
Lirica Andrea Burato
Foto Maurizio Tolotti

Mi chiedo sempre dove nasca un fiore,
se nei ricordi si disgrega, se fiuta l’aria
che respira o si apparta in controluce:
se sfiorisce quando è prossima la fine
o la luce lo soggioga e resta inadeguato,
sospeso quasi al tremore dell’inverno;
se la morte è una forma muta della vita
oppure una finestra ocra e nera dove
ingigantisce il cielo e lento s’inazzurra.
Alfine mi domando se è giusto perdere
o disperdersi, recedere o adeguarsi
al bianco fulgore del mattino,
quando è un pianto la neve, un respiro, una luce
che sovrasta e recide il vento, i suoi giardini.
Lirica di Davide Cuorvo
Foto di Maurizio Tolotti