A cura di Angelo Curcio e Silvana Pasanisi

DI RIFLESSO AL LAGO
C’è uno spavaldo senso del pudore
tra le acque che tengono le foglie
sospese come il male della vita
e imbarazza il deserto iridescente
entro cui si nasconde
il bagliore dimesso della voce.
Non sfugge all’occhio il gramo fiaccamento della quiete.
D’altronde non si osa uno scandaglio,
si vive di riflesso,
pura e semplice immagine al rovescio.
Proprio lì ci ritrovo i rami aguzzi:
li vedo come sfidano quel cielo
eppure sono radici gli affondi
radici del mio cielo.
Federico Preziosi
foto di Maurizio Tolotti

APERTURE ORDINARIE
Si apra il ramo
spuntino a modo loro le sostanze impreviste
foglie
argomenti
clave usate sotto dettatura
amori da fame
quello che ancora non è stato detto
Si chiudano i varchi appassionati
non c’è tempo
Ora che ho la tua attenzione
affacciati e segna col dito i tratti
Può funzionare
se tutto è troppo per una valigia
Da qui
in solitaria
passano isole
qualcuna forse la riconosceresti
promontori lontanissimi
non so
mi dicono siano necessari al viaggio
Che non si dica mai
mai
che lo sguardo non arrivi al pianeta seguente
che non pratichi l’ingordigia
Oseremo chiamare per nome
una ad una
le conchiglie che portano al mare
Gli arcipelaghi no
quelli faranno di noi
esattamente quello che vogliono
Silvana Pasanisi
Foto di Maurizio Tolotti
complimenti!! stupendo scrivere!
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Grazie di cuore. Scrivere è la forma d’arte che ci rende veri
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certo…a me piace moltissimo il tuo modo di essere vera..
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